Cacucci Pino - 1993 - Forfora e altri racconti by Cacucci Pino

Cacucci Pino - 1993 - Forfora e altri racconti by Cacucci Pino

autore:Cacucci Pino [Cacucci Pino]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Amazon: B007CDVS9K
editore: Granata press
pubblicato: 1993-12-14T23:00:00+00:00


Che è giorno, lo capisci dal bianco dietro il vetro, ma quando ci premi contro il naso non vedi niente. Ancora nebbia. Spalanchi l'unico pezzetto di finestra apribile, e fuori fa più caldo che dentro. Poi scorgi le colline brulle sullo sfondo, e piano piano il magma lattiginoso scende. Quassù c'è il sole, adesso.

Sbucando in cima alla rampa ti ritrovi immerso nel niente, e freni, per capire se devi girare o tirar dritto. L'ammiraglio si materializza sul portone, corre solerte attraversando il vapore grigio, ti spiega che per Ensenada è facile, fai così e così e non puoi sbagliare. Tu invece sbagli, ma non di molto. Comunque, la nebbia si dissolve in fretta e subito è un sole che ti cuoce, e quando arrivi sulla México 1, l'unica strada possibile per scendere a sud, hai persino imparato a usare l'aria condizionata.

L'asfalto è ancora buono, se non la provi qui, più avanti sarà troppo pericoloso. Affondi il pedale a strappi, odiandola per questo motore silenzioso e impalpabile. Ogni volta si avventa con un balzo, risponde bene e il contagiri sale svelto, ma qui dentro non ti arriva neppure un tremolio, niente che la renda viva. E' una macchina senz'anima, non vedi l'ora di consegnarla. E odi il destinatario, chiunque sia. Ma questo accadeva anche prima, con qualsiasi consegna.

Dopo Ensenada trovi un distributore. C'è ancora più di mezzo serbatoio, ma lo riempi perché il prossimo chissà quando sarà.

Poi, comincia il deserto. Le montagne della Sierra, scure sullo sfondo limpido. Il sole è perpendicolare, appena fai scorrere la fetta di tettuccio te lo ritrovi dritto sul cranio. Sei in ritardo, secondo il programma che ti eri fatto sulle carte. Però scivoli di lato e ti fermi. Spegni il motore. Esci, cammini su questa sabbia che aspettavi da due anni. E' un altro deserto, diverso da quelli a cui eri abituato. Questo è vivo, pulsante di energia. Il silenzio sì, è lo stesso. Il silenzio assoluto. Guardi i cactus alti dieci, venti metri.

Colonne di carne verde, che succhiano tutta l'umidità e crescono in secoli di pazienza immobile. Guardi l'orizzonte, la fine della strada che si perde nell'azzurro denso. Riparti.

Le macchine sembrano spingersi fin quaggiù per venirci a morire. In ogni radura, accanto a ogni baracca isolata c'è un ammasso di ferraglie incolori, cimiteri di carcasse prosciugate. Premi l'acceleratore, con questo rancore sordo che ti fa prendere le buche per vedere fino a che punto resistono le sospensioni. Neanche un cigolio. Però vibra, quando la porti sul ciglio e dalle ruote sprizza sassi come proiettili in un rombo cupo. Qualche rumore comincia a farlo, pensi battendo il palmo sul cruscotto. E aumenti i giri, imposti le poche curve spedalando di freno, convincendoti che solo all'imbecille che l'ha ordinata può piacere il cambio automatico.

C'è un posto sulla carta che si chiama Catavia, due strisce di casupole cadenti sui bordi della pista. La pressione dell'olio sta salendo, sai di aver tirato il collo a questo motore fatto per autostrade fredde, ma ti lasci dietro Catavia sollevando polvere che resta a riempire il retrovisore, finch‚ una collina non la cancella.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.